martedì 11 luglio 2017

Fiano Romano


In seguito alle polemiche tra PD e M5S sul progetto di legge sull'apologia del fascismo, il suo estensore Emanuele Fiano ha dichiarato che il M5S ha dimostrato, più volte, di non essere antifascista: “Quando qualcuno come Di Battista pensa che fascismo e antifascismo siano la stessa cosa, ha tracciato un solco che per me non è valicabile” (Ansa).
Quale attivista del M5S mi sento chiamato in causa. Ebbene lo ammetto, e questa è solo una mia personalissima posizione, nel mio caso Fiano ha perfettamente ragione. Non sono antifascista. Non sono nemmeno anticomunista. Sono invece anticapitalista, antimperialista, antisionista.
Sono altresì convinto che Fiano sia oltre che un fervente antifascista anche anticomunista, ovviamente sionista e liberal-libertario.
Fiano cerca poi di rendere macchiette coloro che non credono più nelle categorie di fascismo e antifascismo. Ma chi non crede più in questa distinzione non vuole necessariamente parificare le due categorie. Fascismo e antifascismo non sono, per me (come suppongo per Di Battista), la stessa cosa. Le differenze vanno però indagate e giudicate sul piano storico, non sul terreno dello scontro politico attuale.
A me non destano paura quattro ragazzotti che fanno il saluto romano. Mi fanno paura miliardi di persone che comprano merci della stessa marca. Non mi fa paura chi critica la decadenza della società liberale e della democrazia borghese, ma chi annega di bombe popoli e nazioni in nome della libertà e della democrazia. Non mi fa paura chi pubblica le foto di Mussolini su facebook ma chi utilizza i metadati dei social network per schedare e commercializzare miliardi di persone. 
“Ai tempi del fascismo non sapevo di vivere ai tempi del fascismo” ha detto Enzensberger. Questo vale oggi più che mai. 
Si potrebbe poi rivedere quel celebre apologo: “Prima vennero a prendere i fascisti, e io ne fui contento, perché erano brutti sporchi e cattivi. Vennero a prendere chi criticava Israele e ne fui felice perché erano antisemiti mascherati. Vennero a prendere chi faceva troppe domande sull'11 settembre e mi rallegrai perché erano dei visionari complottisti. Vennero a prendere chi manifestava contro la guerra e mi andava bene perché le guerre umanitarie vanno combattute. Vennero a prendere chi combatteva le multinazionali e le banche, pensai che facessero bene perché erano degli sfigati. Alla fine vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare”. 
Ricordiamo anche le parole di Pasolini: “Allora io penso questo: che il fascismo, il regime fascista, non è stato altro – in conclusione – che un gruppo di criminali al potere e questo gruppo di criminali al potere non ha potuto in realtà fare niente, non è riuscito ad incidere, nemmeno a scalfire lontanamente la realtà dell’Italia. […] Ora, invece, succede il contrario. Il regime è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi – cioè il potere della realtà dei consumi –, invece, riesce a ottenere perfettamente, togliendo realtà ai vari modi di essere uomini che l’Italia ha prodotto in modo storicamente molto differenziato. E allora questa acculturazione sta distruggendo, in realtà, l’Italia. E allora io posso dire senz’altro che il vero fascismo è proprio questo potere della civiltà dei consumi che sta distruggendo l’Italia”. 
Pur non condividendo pienamente la prima parte del ragionamento del Poeta (ripeto che a mio avviso la natura del fascismo vada indagata sul piano storico, e questo potrebbe rivelarci anche alcune sorprese), mi sento di sposare integralmente la seconda parte.
Dunque, caro Emanuele Fiano, ti do ragione. Mi sento separato da te da un solco invalicabile. Se tu stai da una parte io non posso che stare dalla parte opposta. Fieramente.

venerdì 7 luglio 2017

Chi sono

Mi occupo di informazione alternativa dal 2001 quando con gli amici dell'associazione culturale CLAR (Centro Libero Analisi e Ricerche), un gruppo di professionisti proveniente dai più disparati orientamenti politico-culturali, abbiamo fondato il magazine online Clarissa.it.
Per Clarissa.it, diventata testata giornalistica dal 2004, ho ricoperto fino al 2013 il ruolo di coordinatore redazionale (caporedattore) e pubblicato circa 400 tra articoli di divulgazione, editoriali, analisi e saggi brevi, specializzandomi sulle tematiche geopolitiche ed in particolare su Iran e Medio Oriente.
Dal 2007 collaboro stabilmente con un'altra storica testata dell'informazione alternativa online, Megachip.info, fondata dal giornalista e scrittore Giulietto Chiesa, con cui ho pubblicato fino ad oggi oltre 100 articoli a mia firma, talvolta con pseudonimi.
Durante una presentazione di Iran 2012
Dal 2007 al 2013 sono stato iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti.
Nel 2012 ho pubblicato il saggio Iran 2012 (Edizioni all'Insegna del Veltro) in cui ho riversato le conoscenze derivanti da dieci anni di studi sui rapporti problematici tra Iran e Occidente.
Nel 2014 sono stato tra i promotori e soci fondatori del canale televisivo via web Pandora TV.

Pur interessandomi di politica fin da ragazzo, in gioventù non ho mai militato organicamente in nessuna organizzazione partitica. In quegli anni ho formato un orientamento politico-culturale che si potrebbe definire di "sinistra", essendo nato e cresciuto in una terra (una parte delle Marche incastonata tra Romagna, Umbria e Toscana) dove queste influenze sono pervadenti, tanto che, come amo dire, se un ragazzo si interessa minimamente di politica diventa comunista per osmosi. 
Tuttavia negli anni ho maturato la convinzione che le dottrine e le forme partito del '900 vadano superate. Come molti ormai sostengono, non credo più nella distinzione tra "destra" e "sinistra" in quanto categorie divenute incapaci di leggere ed interpretare la realtà politica e sociale sia a livello nazionale che internazionale.
Credo fermamente nella lotta dal basso per la consapevolezza democratica, l'autodeterminazione dei popoli, la salvaguardia delle culture autoctone.
Tutto ciò mi ha portato ad aderire nel 2010 al laboratorio poltico-culturale internazionale Alternativa fondato da Giulietto Chiesa, che aveva come principale obiettivo statutario la creazione di una federazione di forze ed intelligenze critiche del globalismo, delle dottrine neoliberali, del capitalismo finanziario, e per costituire una grande alleanza trasversale, popolare e democratica. Nel 2013 ne sono diventato segretario nazionale.
Nel 2014, ritenendo esaurita la funzione di Alternativa, mi sono iscritto al MoVimento Cinque Stelle, di cui sono un attivista-sostenitore anche critico ma sempre, ritengo, in chiave propositiva. 

Creo questo blog personale, Ora Zero. Il momento della verità, con l'intento di aprire una finestra di informazione, analisi e commento della realtà contemporanea politica e sociale, concentrandomi sulla attualità italiana ed internazionale, ma senza trascurare la chiave storica. Una finestra che vorrebbe essere libera ed anticonformista. Una precisazione: la verità evocata nel sottotitolo di questo blog non vuole essere una presuntuosa autocelebrazione. Pur in questa epoca di imperante mistificazione, negli ambiti dell'informazione e comunicazione, non pretendo certo di rappresentare nessuna verità assoluta. Intendo invece la verità come ricerca, consapevolezza, responsabilità, nel personale tentativo di strappare quel velo di Maya che spesso ci impedisce di trovare, vedere, riconoscere la verità.


Simone Santini