domenica 17 dicembre 2017

La sciura Raggi

Mi è capitato di commentare e discutere su un social network di questa immagine che ritrae il sindaco di Roma Virginia Raggi in abito da gala in occasione della prima dell'Opera di Roma. Ne sono venuti fuori degli spunti interessanti che voglio riproporre come riflessione su questo blog. 
I detrattori della Raggi indicavano in questa foto un preciso sintomo di quello che è il corso politico attuale del MoVimento Cinque Stelle. Segno di decadenza ed imborghesimento. I parvenu della politica che si sentono arrivati e scimmiottano le "sciure" milanesi che vanno alla prima della Scala; una mancanza di sobrietà, addirittura di decoro, mentre la città cade a pezzi; una caduta di stile, opposta ma analoga allo "spelacchio" che dovrebbe essere l'Albero di Natale di Piazza Venezia. 
Inutile cercare di argomentare che si trattava di una occasione pubblica in cui la Raggi interviene come istituzione, ancor prima che come donna, che tali circostanze richiedono un loro particolare codice di decoro, che tali immagini fanno il giro del mondo e sono il biglietto da visita della Città e del Bello italico a livello internazionale. 
Impossibile poi ammettere che, per una volta, una donna possa cedere al vezzo femminile di indossare un grande abito di alta moda italiana senza dover per questo destare scandalo. Da notare che, nei velenosi commenti, nessuno ha dedicato un rigo al vicesindaco e assessore che la accompagnava e affiancava nella foto, un Luca Bergamo che indossava un altrettanto criticabile, in ipotesi, smoking di velluto nero. Forse alla Raggi non si perdona nemmeno di indossare con impeccabile eleganza un vestito di gala. In tal senso le critiche più rancorose erano di donne, casualmente?
Dunque i detrattori non cedevano di un millimetro a qualunque argomentazione, quasi mossi da un sacro furore. Si può notare sui social, e questo rispecchia la realtà, che si è diffuso, in alcuni ambienti politicizzati, un vero e proprio odio rancoroso, un disprezzo, verso i 5stelle. Ogni occasione, sarebbe più giusto dire ogni pretesto, è buono per scagliarsi contro di loro. Le argomentazioni sono spesso solo latamente politiche, più spesso l'attacco è, come dicevo, puramente pretestuoso e gratuito. Riflettendo su questo fenomeno sono giunto alla conclusione che non si tratta solo di tifoseria politica, c'è alla base un vero e proprio atteggiamento psicologico. Ho notato che i più avvelenati sono gli alternativi o antagonisti di sinistra. Mi sono chiesto: ma perchè?  
Rimanendo sul tema della foto ho quindi scritto questo commento nel thread di quel social, una prima intuizione che possa rispondere alla precedente domanda e su cui mi ripropongo di tornare in futuro, considerandolo un tema politico molto interessante:

" [...] il M5S, in generale, è un movimento trasversale sia politicamente che sociologicamente, avendo esponenti e caratteri che derivano da ambienti disparati. Abbiamo Di Maio che ho visto sempre ed esclusivamente in giacca e cravatta, e anche d'estate, pur indossando una semplice camicia con le maniche rimboccate durante un comizio, sembra continuare ad indossare col suo atteggiamento pur sempre la cravatta, quasi ce l'avesse idealmente cucita addosso. Abbiamo un Di Battista, al contrario, che pur indossando giacca e cravatta in Parlamento anche con capi di buonissima fattura, sembra sempre quel ragazzaccio che si mangia un trancio di pizza seduto su uno scalino durante la pausa tra una commissione e un'altra, il girovago affamato di conoscenza e di umanità che attraversa scalzo l'Africa o l'America Latina. Il M5S è eclettico e trasversale, composto da personalità eclettiche e trasversali. E' espressione del popolo italiano, di tutte le componenti del popolo italiano, quelle che ci piacciono di più e quelle che ci piacciono meno. Ed è straordinario che sia così. Il M5S è come è, non è come ciascuno di noi vorrebbe che fosse, o come pensavamo che fosse all'inizio quando ciascuno poteva proiettarci sopra tutte le sue aspettative, salvo poi esserne sommamente deluso quando si accorgeva che era diverso da come lo voleva, o desiderava che fosse. Il M5S assomiglia a tutti noi, con pregi e difetti, ma è diverso da ciascuno di noi. Il M5S è NOI ma non è IO o TU. Molti magari si immaginano ancora alla guida delle masse operaie sfruttate in rivolta, poi si volgono e si accorgono che le masse operaie negli ultimi decenni sono rimaste a casa a guardare la televisione di Berlusconi. Allora, invece di chiedersi perchè non li seguivano, hanno cominciato a disprezzarle ed odiarle le masse operaie. Così si sta facendo con il M5S".